giovedì 15 dicembre 2016

Roghi tossici, ormai bruciano in mezzo alle nostre case e a pochi metri da una scuola

COMUNICATO STAMPA CDQ NUOVA PONTE DI NONA
Roma, 15 dicembre 2016
Roghi tossici, ormai bruciano in mezzo alle nostre case e a pochi metri da una scuola
Se per assurdo ci eravamo prefissati un limite di sopportazione, e tolleranza, circa la combustione illecita dei rifiuti che ripetutamente si verificano nelle nostra zona, quel limite è stato superato martedì 12 dicembre. Ormai i roghi tossici non si fanno più nei pressi dei campi rom, cosa sempre considerata grave per noi e per gli abitanti del villaggio attrezzato di via di Salone, ma negli ultimi mesi questa attività viene fatta in una stradina chiusa del vicino quartiere Colle degli Abeti, traversa di via Nicola Saliola, che in linea d'aria dista a poche centinaia di metri dalla scuola di via Corbellini, e dalle nostre case. 
Adesso basta. Perchè quello che è accaduto martedì indica chiaramente che se non si prederanno provvedimenti immediati, il fenomeno è destinato a crescere. In questa discarica abusiva, denunciata da tempo dai cittadini alle autorità competenti, si sversa ormai di tutto. Era solo questione di tempo che venissero innescati anche dei roghi. Un'enorme colonna di fumo nero alla diossina, come non si era mai vista, martedì si è alzata in cielo. Odore acre e tossico che, purtroppo, ha invaso le nostre case, le scuole, le attività commerciali, per molte ore.
Il comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona, dopo aver atteso inutilmente soluzioni dal Campidoglio già con le amministrazioni di Gianni Alemanno e Ignazio Marino, oggi chiede direttamente al sindaco di Roma, Virginia Raggi, pugno duro. Pugno duro contro il degrado che deriva dalle discariche abusive nella zona, contro il traffico illecito dei rifiuti. Pugno duro contro una prassi che riteniamo grave per la nostra salute. È infatti nel sindaco il dovere di preservare la salute pubblica dei cittadini. Il Cdq, che annuncia azioni dimostrative forti, pretende quindi di essere ricevuto dalla prima cittadina della Capitale o da un suo delegato, nel più breve tempo possibile. Non vorremmo essere costretti a constatare, ancora una volta e malgrado le promesse elettorali di giugno, che le periferie romane sono costrette a combattere le proprie battaglie da sole. Anche noi siamo Roma, e il tempo è scaduto.

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