domenica 21 giugno 2015

Invasione di antenne per la telefonia mobile nel nostro quartiere? La posizione del cdq

Il cdq, dinanzi ad una richiesta della Vodafone di installazione di un antenna in una determinata area, adiacente alle abitazioni, al parco di Via Gastinelli, e alle scuole, ha scritto alle autorità competenti facendo delle proposte e osservazioni



a) NO alle antenne all’interno dei Parchi pubblici attrezzati e nella fattispecie in esame nel parco pubblico di Via Gastinelli

b) NO all’utilizzo della aree destinate a servizi pubblici in assenza di una pianificazione vincolante (Piano territoriale) che garantisca aree libere da antenne

c) NO all’installazione di antenne in aree pubbliche a ridosso delle abitazioni



PROPOSTA DEL COMITATO
Entrando nel merito della richiesta avanzata dalla società Vodafone e analizzando l’area, evidenziata con un cerchio, alla quale è interessata, si è visto che quell’area presenta numerosi problemi di compatibilità da un punto di vista ambientale e di tutela della salute degli abitanti e di rispetto del regolamento comunale e delle esigenze dei cittadini sopra menzionate.
Per i motivi sopra citati, è necessario escludere:

- la zone destinata a verde campagna contrassegnata con le sigle V7-2, V7-3; oltre ad essere vicino alle abitazioni, un’antenna in quella zone sarebbe di eccessivo impatto visivo per gli abitanti che godono di un panorama notevole sull’agro romano e verso Roma.

- le aree destinate a servizi pubblici, peraltro proprio al centro del quartiere, denominate con le sigle S5 e S6

- le aree verdi in prossimità delle scuole, nel rispetto del regolamento Comunale

- il parco di Via Gastinelli contrassegnato con la sigla V8

Sono state invece proposte le localizzazioni indicate nella mappa


Scarica qui il testo della nota in pdf oppure leggila di seguiti






lunedì 15 giugno 2015

Installazione di una antenna di telefonia mobile nel quartiere: resoconto Commissione Urbanistica

Resoconto riunione Commmissione Urbanistica e Ambiente del VI Municipio del 11/06/2015

Alla riunione erano presenti due rappresentanti del Comitato di Quartiere: Bruno Foresti (convocato ufficialmente) e Giovanna Trufini e altri due cittadini residenti nel quartiere. L’oggetto della discussione è la Richiesta di ospitalità avanzata dalla Società Vodafone per “installazione di una Stazione Radio Base di telefonia mobile, su terreni di proprietà comunale nella zona di Viale Caltagirone”. (vedi documenti in allegato)
Il Presidente della Commissione Urbanistica e Ambiente del Municipio Pasquale Gidaro (Pd) ha spiegato che in base alla recentissima Delibera Comunale che istituisce un nuovo Regolamento per la localizzazione, l’installazione e la modifica degli impianti di telefonia mobile, si prevede di favorire l’installazione delle antenne in aree di proprietà pubblica piuttosto che in aree prevalentemente di proprietà privata come è accaduto fino a oggi. In via sperimentale quindi  il Municipio sta provando a coinvolgere i cittadini per individuare una o più aree di proprietà pubblica idonee all’installazione delle stazioni radio base di telefonia mobile nel nostro quartiere (Nuova Ponte di Nona).
Il link rimanda al testo integrale del Regolamento:
Di seguito si riportano alcune tra le indicazioni più importanti contenuti nel nuovo Regolamento e che sono utili alla nostra discussione:
“Le aree del territorio definite come preferenziali per l’istallazione degli impianti sono:
a) in maniera prioritaria aree di proprietà dell’Amministrazione Capitolina.L’assegnazione di aree, manufatti e terreni di proprietà di Roma Capitale ai gestori di Telefonia mobile avviene a titolo oneroso;
b) aree già servite da viabilità, al fine di evitare la realizzazione di nuove infrastrutture a servizio della postazione; c) aree inserite nelle componenti di PRG vigente quali:
– Agro Romano, ad esclusione della Rete Ecologica; – Infrastrutture per la mobilità; – Infrastrutture tecnologiche; – Tessuti prevalentemente per attività; – Servizi pubblici di livello urbano quali cimiteri, attrezzature complementari alla mobilità, attrezzature per la raccolta dei rifiuti solidi urbani;
Verde pubblico e servizi pubblici di livello locale, ad esclusione dell’istruzione di base, attrezzature sanitarie ed assistenziali, residenze sanitarie per anziani, aree per il gioco dei ragazzi e dei bambini; .....
Può essere consentita la localizzazione degli impianti in altre aree solo se tutte le precedenti localizzazioni risultino impossibili, inidonee o insufficienti a garantire la copertura dei servizi...
Sono inoltre da privilegiare, se tecnicamente possibile, e compatibilmente con gli obiettivi di minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici:
a) l’accorpamento degli impianti su strutture di supporto comuni (cositing) preferibilmente in aree non densamente abitate e compatibilmente con le esigenze di copertura del servizio; b) l’alloggiamento degli impianti di telefonia mobile su strutture già esistenti quali pali per l’illuminazione stradale, sostegni per le insegne, torri faro, serbatoi idrici, ecc.; c) la localizzazione su immobili e/o aree di proprietà comunale;d) la localizzazione su edifici che risultino essere i più alti tra tutti quelli contigui.
Inoltre il nuovo Regolamento introduce il divieto di installare impianti su siti sensibili quali ospedali, case di cura e di riposo, scuole ed asili nido, oratori, orfanotrofi, parchi gioco, ivi comprese le relative pertinenze, ad una distanza non inferiore a 100 m., calcolati dal bordo del sistema radiante al perimetro esterno.
All’art. 6 si parla del Il Piano Territoriale della Telefonia Mobile, da avviare entro 3 mesi dall’approvazione del Regolamento che dovrà assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e l’impatto sull’ambiente. La predisposizione, il coordinamento e l’aggiornamento del Piano è affidata al Dipartimento Pianificazione e Attuazione Urbanistica, di concerto con il Dipartimento Tutela Ambientale – Protezione Civile e i Municipi territorialmente coinvolti. (....) Il processo di pianificazione annuale di sviluppo dovrà prevedere il coinvolgimento dell’Osservatorio di settore sull’inquinamento elettromagnetico, organo con funzioni consultive in materia, come definito all’art. 8 del presente Regolamento
La Vodafone nella lettera che ha inviato all’Amministrazione ha indicato con un cerchio l’area a cui sarebbe interessata (clicca sull'immagine per ingrandire).


L’area indicata si trova verso la fine di Via Gastinelli, procedendo in direzione della scuola e include una parte del parco e altre aree verdi. (clicca sull'immagine per ingrandire)



A questo punto il Municipio può decidere se individuare un’area in prossimità di questa zona (o in zone alternative del quartiere) da proporre alla Vodafone, oppure può lasciare al Dipartimento Pianificazione e Attuazione Urbanistica l’onere di proporre una localizzazione.
Allo stesso modo noi cittadini, coinvolti dal Municipio stesso, abbiamo la FACOLTA’ (e non l’obbligo) di fornire al Municipio una  indicazione sulla localizzazione che riteniamo più idonea nel rispetto delle indicazioni contenute nel Regolamento sopra citato.
Il tecnico del Municipio, Fabrizio Rosati, ci ha detto che secondo lui si potrebbero proporre alla Vodafone alcune aree destinate a parco o a servizi pubblici anche dislocate in prossimità di Largo Corradino D’Ascanio o all’interno del Parco Gastinelli. Ma non è chiaro in base a quali considerazioni si dovrebbe proporre quest’area visto che comunque si tratta di una zona circondata da abitazioni, vicina alle aree attrezzate del parco Gastinelli e per di più dove l’antenna avrebbe un forte impatto visivo vista la morfologia dei terreni e la centralità dell’area rispetto al quartiere. Tra l’altro ancora nessuno ha effettuato sopralluoghi per rendersi conto dal vivo della situazione.
I rappresentanti del Municipio hanno inoltre evidenziato la probabilità che nel prossimo futuro anche altri gestori di telefonia possano avanzare richieste di installazione di antenne nel quartiere.
Bruno Foresti, Presidente del CDQ ha sollevato un tema importante:  molte aree destinate a servizi pubblici presenti nel quartiere sono ancora libere e il Comune non ha ancora stabilito quali servizi dovranno essere realizzati in queste aree. Se si decide arbitrariamente di installare un’antenna della Vodafone in una di queste aree, si pregiudica per sempre la possibilità in futuro di realizzare lì ad esempio una scuola o una struttura sanitaria in quanto, secondo il regolamento, tali destinazioni d’uso sono incompatibili con la presenza delle antenne.
Inoltre abbiamo fatto presente che per individuare una localizzazione bisogna tenere conto anche dei seguenti elementi:
-        Nel parco ci sono aree attrezzate utilizzate dai bambini e pertanto non si può a nostro avviso collocare un’antenna all’interno dei due parchi principali del quartiere.
-        Bisognerebbe tenere conto del fatto che nel caso in cui dopo la Vodafone dovessero arrivare anche le richieste di altri gestori si potrebbe valutare la possibilità di accorpare le antenne. Anche per questo motivo l’area da individuare dovrebbe essere quanto più possibile distante dalle abitazioni. La localizzazione quindi non dovrà essere casuale ma frutto di una attenta valutazione delle destinazioni urbanistiche attuali e future delle aree pubbliche e dovrà ridurre al minimo l’esposizione degli abitanti ai campi elettromagnetici
-        Un elemento da non trascurare è l’impatto visivo. Posizionando l’antenna alta decine di metri in aree libere poste al centro del quartiere o lungo l’asse viario principale si danneggerebbe gravemente il paesaggio urbano. D’altronde, vista l’altezza dei palazzi circostanti (5-6 piani), non si possono nemmeno utilizzare i pali della illuminazione stradale che risulterebbero troppo bassi.
Abbiamo chiesto all’amministrazione se tra i dipendenti del Comune c’è la figura di un esperto che potrebbe aiutarci a fare una valutazione tecnica per la individuazione delle aree più idonee. Ci è stato risposto di no; ci hanno suggerito di rivolgerci ad esempio all’ARPA.
Il consigliere municipale Fabio Tranchina del M5S ha suggerito anche la possibilità di convocare tutti i gestori delle principali compagnie di telefonia mobile in un incontro in cui sia presente la cittadinanza e i rappresentanti del Municipio per avviare un confronto pubblico.
In conclusione il CDQ si è preso qualche giorno di tempo per riflettere sul da farsi e coinvolgere la cittadinanza. Bisogna decidere se proporre un’area oppure astenersi dall’esprimere un parere su una specifica localizzazione e puntare piuttosto a far rispettare le osservazioni sollevate in sede di discussione.
Sentiremo telefonicamente in questi giorni degli esperti (es. Arpa o Comitati per l’elettrosmog) per avere consigli.

Nel frattempo si invita tutta la cittadinanza a partecipare al dibattito e alle proposte.

giovedì 4 giugno 2015

Terreno occupato adiacente Via Cerruti, cavalcavia su Via Grappelli e situazione del Consorzio: ecco tutta la verità

Molti cittadini pontenonini si chiedono perché debbano pagare ancora il consorzio, che funzioni abbia, cosa sia stato preso in carico dal Comune di Roma. Le strade? Le aree verdi, i marciapiedi? Molti altri si chiedono a che titolo il terreno adiacente Via Cerruti, Via Capetti e Via Chiodelli, laddove insistono anche ruderi di un antico casale,  sia occupato da alcuni signori. Altri ancora si chiedono perchè il cavalcavia pedonale sopra Via Grappelli, che consente di arrivare a piedi al centro commerciale sia così grande, e qual era il progetto originario. 
Il Comitato di quartiere ha indagato per voi. Tutte queste domande hanno trovato una risposta nel verbale dell'ultima assemblea del Consorzio tenutosi il 9 aprile scorso nel quale emerge una notizia positiva ma al contempo assurde verità. 

Clicca qui per scaricare il verbale 

Facciamo una premessa. 

Ricordiamo che il  Consorzio è stato costituito dai Costruttori del quartiere  per costruire le opere primarie e secondarie previste dalla convenzione urbanistica (Convenzione Ponte di nona e1) a scomputo degli oneri concessori. Il Consorzio, inoltre, aveva e ha il compito di provvedere alla normale manutenzione delle opere fino a che il Comune di Roma non le avesse prese in carico. I cittadini che hanno comprato casa sono subentrati ai costruttori come consorziati e per questo motivo pagano le relative quote. Tuttavia, solo l'amministrazione del condominio può rappresentare i consorziati in seno all'assemblea. Sui cittadini consorziati incombono solo gli oneri di gestione e manutenzione delle opere. Ai costruttori spetta in ogni caso il costo della costruzione delle stesse. 

Premesso questo, dal verbale dell'ultima assemblea risulta che tutte le opere primarie e secondarie sono state costruite e consegnate al Comune di Roma tranne la rete fognante (poi spiegheremo il perchè) e udite udite, due comparti a verde campagna, un'area destinata a servizi pubblici e proprio il cavalcavia sopra via Grappelli. Perchè? 

 Aree occupate abusivamente dal pecoraro e da cartelloni pubblicitari 

Tutte le aree verdi attrezzate le aree verdi arredo stradale e le aree verdi arredo compagna, piu le aree destinate a servizi pubblici sono state consegnate, tranne i comparti V6, V10 e S9
Una area non consegnata al comune di Roma scopriamo essere il comparto s9. La famosa area a ridosso di Via Cerruti, Via Capetti Via Chiodelli attualmente occupata, sui quali inisste anche un casale antico. Il Comune, guarda caso, non ha voluto prendere in carico quell'area proprio perché occupata. Sarebbe onere del consorzio consegnarla libera da occupazioni abusive. Ma così non è stato. E sapete chi sarebbe l'occupante abusivo? Il pecoraro. Così risulta dal verbale dell'assemblea. La situazione è a dir poco assurda e paradossale. I cittadini consorziati continuano a pagare le quote del consorzio perchè quei terreni non possono essere presi in carico dal Comune e le pagano per mantenere (in teoria)  quel terreno in realtà occupato dal Pecoraro che peraltro ne trae un beneficio economico.  Ecco in foto il comparto s9 indicato con una freccia rossa.




Stessa situazione per un altro terreno  con destinazione pubblica adibito  a verde campagna piu a valle: occupazione del pecoraro e del gregge di pecore e conseguente rifiuto del Comune di prendere in carico un terreno.  Per un altro terreno a verde campagna il comune non vuole prendere in carico il terreno per la presenza di cartelloni  pubblicitari abusivi. E il cittadino paga. Nel bilancio preventivo per il 2015 sono stati stanziati 54.000 euro circa per la manutenzione e il consumo.  Quando arriveranno le quote del consorzio pensate al pecoraro e alle aziende che fanno pubblicità sul cartellone pubblicitario apposto su terreno consortile.

Rete fognante 

Esiste un Accordo per la presa in carico da parte del Comune a condizione che il consorzio chieda la servitù per intervenire nelle vie private a pubblico transito di Via Verduzio, Via Giovannozzi e parte del comparto z42.

Cavalcavia su Via Grappelli

Altra sorpresa. Il cavalcavia su Via Grappelli, denominato Galleria di attraversamento Collatina antica - Via Grappelli ancora non è stato preso in carico dal Comune di Roma. E sapete perchè? L'opera non è stata completata. Deve essere ripristinato, da parte del consorzio, il lastrico solare mediante il ripristino del basolato della strada Romana e il ripristino dell'attraversamento pedonale ammalorato. Ecco spiegato il motivo per il quale l'attraversamento fosse cosi imponente. I costruttori per tutti questi anni avrebbero dovuto metterci sopra il basolato dell'antica collatina che hanno ritrovato quando hanno fatto Via Grappelli, per un'opera dal valore di 115.000 euro piu IVA piu costi complementari. E perchè fino adesso non era stato fatto? Misteri dell'urbanistica, che fa sparire i soldi dei cittadini. Per anni. La notizia buona è che il progetto è stato consegnato agli uffici di competenza per l'approvazione.

Bilancio Consuntivo

segnaliamo che esiste un conguaglio a credito di oltre 41.000 per la manutenzione delle opere che non sono stati spese per via del fatto che molte sono state consegnate al comune di Roma. Dal verbale Non è ben chiaro questi soldi come verranno spesi o se verranno restituiti.

Ecco tutto. 

Il Comitato ha intenzione di attivarsi presso il Consorzio e le Istituzioni competenti per far sgomberare gli occupanti abusivi sui terreni del consorzio per i quali i cittadini pagano ancora le quote consortili. In Ogni caso ogni pontenonino ha diritto di chiedere conto al proprio amministrazione dell'attività del consorzio. L'assemblea del condominio puo indirizzarlo sulle varie votazioni in seno all'assemblea.

Vi chiediamo di leggere il verbale per segnalare altre situazioni che ci siano sfuggite e per fornire utili suggerimenti 

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